Vivere e godere le proprie radici: l’esigenza di essere #TroppoNapoletano

Napoli non è una città, è un concetto. Per questo motivo, almeno una volta al giorno la ami e un’altra volta la odi. Perchè noi napoletani siamo fatti così, ci innamoriamo ogni giorno degli odori e dei sapori del nostro ambiente e, qualche minuto dopo, ce la prendiamo con le nostre radici se Higuain sbaglia un rigore importante.

Essere napoletani non significa soltanto vivere la città, ascoltare il compianto Pino Daniele e conoscere a memoria tutte le battute dei film di Massimo Troisi, significa saper rispettare la propria città e viverla nel migliore dei modi. Quando accompagniamo un turista per le strade di Napoli ci innamoriamo due volte, come se la vedessimo per la prima volta. Quelle stesse strade, quegli stessi odori, quella sensazione di calore sulla pelle anche quando il sole è coperto dalle nuvole diventano una sensazione nuova che non può fare altro che strapparci un sorriso.

Essere napoletani significa anche vivere le nevrosi di una collettività, odiare determinati comportamenti illegali che rovinano la nostra città, lamentarsi di azioni sbagliate che ne compromettono la bellezza.

Per questo motivo quando ho sentito parlare di un film in uscita che si chiama Troppo Napoletano non ho pensato di dover parlare soltanto di una pellicola che vede per la prima volta Alessandro Siani in veste di produttore, ma ho pensato di raccontare ancora una volta ma in un modo mai banale, come si fa con gli amici o con delle persone incontrate in un ristorante a Parigi, che significa essere napoletani.

Non esiste un modo stereotipato per essere “troppo napoletani”, non si tratta di pizza, mandolino e basilico, è semplicemente amore e passione. L’amore per qualcosa che non troverai mai in nessun posto del mondo, la passione per qualcosa da cui non riesci a staccarti. Puoi andare a Los Angeles o a Sidney, città meravigliose, ma cercherai sempre nel cuore quell’osteria di via sedile di porto, per fare un piccolo esempio, dove tutto costa poco ed è davvero buono. Oppure cercherai quello spirito unico delle persone che esiste in questa piccola porzione di mondo.

Il racconto di Napoli sta nella semplicità di un’episodio. Qualcuno mi ha raccontato che dopo due anni a Milano sono poche le persone che ti hanno rivolto la parola in metro. Voi, che siete stati a Napoli almeno per un giorno, potete dire la stessa cosa?

Troppo Napoletano è al cinema dal 7 Aprile per visitare la pagina Facebook clicca qui.

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