Ho visto Collateral Beauty, un capolavoro che rischia di diventare assai banale
Qualche mese fa vi avevo presentato il trailer di Collateral Beauty come uno dei film più papabili per una candidatura ai prossimi premi Oscar, questa sera ho avuto la possibilità di vederlo al cinema e vorrei capire insieme a voi se si tratta di una conferma o se ci troviamo davanti ad un cambio di rotta.
Innanzitutto c’è da dire una cosa: Collateral Beauty è un film che non spicca per originalità della trama. Una serie infinita di romanzi e di storie (soprattutto nel periodo di Natale) prendono spunto dal canovaccio di Canto di Natale di Dickens, fatto di fantasmi, di allegorie bonarie e di nostalgie romanze.
In questo senso Collateral Beauty può essere inserito nel genere delle storie di Natale un po’ amare, dove il lieto fine va ricercato in un altro tipo di bellezza, quella collaterale. Appunto.
Nonostante il film attraversi le emozioni di un personaggio interpretato da un magistrale Will Smith (a proposito, ma quando si deciderà ad invecchiare?), ho avuto spesso la sensazione che la banalità della “magia del Natale” si trovasse dietro l’angolo. Collateral Beauty è una pellicola che fa sicuramente riflettere ma che si nasconde dietro gli stereotipi della narrazione; tutte le volte che prova ad “osare” qualcosa in più nei confronti dello spettatore, ci si ritrova davanti a qualcosa che più o meno ci si aspettava.
Corredato da una recitazione impressionante di un cast da Champions League, la struttura dei dialoghi segue una linea molto realistica fatta di personaggi che parlano con gli occhi e che, a mio parere, avrebbero potuto raccontare qualcosa in meno con le parole e qualcosa in più con gli il corpo. Meravigliosa la prima parte del film in cui Smith, abbandona l’uso della parola e affascina con le sue nevrotiche espressioni.
Ho trovato la colonna sonora vicina alla perfezione, con una scelta dei brani che accompagnava il ritmo del montaggio e che scandiva le emozioni dei personaggi come da tempo non mi capitava di vedere al cinema.
Collateral Beauty è, in sintesi, un capolavoro della tecnica e della recitazione che rischia di essere soggiogato dalla banale resa dello script. È ancora un film da Oscar? Staremo a vedere.
E voi cosa ne pensate?
W.Smith non commentabile. Superlativo. Secondo me nel film si mescolano la sua drammaticità emotiva e l’estemporaneità delle apparizioni dei 3 personaggi/concetti nella sua vita. Il modo con cui si agganciano a lui mi è sembrato troppo terra terra, generando momenti di non-sense perchè appunto sbilanciavano l’asticella emozionale trasmessa da un papà sofferente. Questo, l’approccio degli attori a Will, non ho assimilato per bene. Sul resto molto soddisfatta 🙂