Son Of Zorn, la serie tv che ibrida live-action ad animazione dal sapore anni ’90

Se la cinematografia degli anni ’90 ha creato qualcosa di davvero affascinante non lo dobbiamo soltanto alla produzione tradizionale, ma soprattutto a grandi opere di ibridazione del reale all’immaginario come l’intramontabile Chi ha incastrato Roger Rabbit diretto da Robert Zemeckis nel quale raccontava un thriller nel mondo dei cartoni animati con un fantastico Christoper Lloyd nella parte del villain principale.

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Anche l’Italia, in quel periodo, ha conosciuto una sperimentazione live-action/animazione e l’ha fatto con uno splendido titolo come Volere Volare di un maestro della pellicola come Maurizio Nichetti che affrontava la sua trasformazione in cartone animato in compagnia della sua consorte interpretata da Angela Finocchiaro.

SON OF ZORN: L-R: Zorn (voiced by Jason Sudeikis) and Johnny Pemberton in SON OF ZORN coming soon to FOX. ©2016 Fox Broadcasting Co. Cr: FOX
SON OF ZORN: L-R: Zorn (voiced by Jason Sudeikis) and Johnny Pemberton in SON OF ZORN coming soon to FOX. ©2016 Fox Broadcasting Co. Cr: FOX

Il mercato americano sembra così ritentare la fortuna con una serie televisiva che incrocia ancora una volta il nostro mondo con quello animato e lo fa con un titolo dal gusto davvero retrò: Son Of Zorn. Questo prodotto di Fox vedrà la luce sulle reti statunitensi a partire dal prossimo 25 Settembre e racconterà la storia di Zorn, un guerriero animato proveniente da una lontana isola dell’Oceano Pacifico dove tutto è animato. Zorn torna ad Orange County, California, per riconquistare la sua ex-moglie in carne ed ossa e il figlio adolescente. Come difensore di Zephyria, Zorn ha combattuto innumerevoli battaglie epiche per tutta la vita ma niente è paragonabile con la sfida di riprendere i contatti con la propria famiglia.

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Secondo i produttori esecutivi Phil Lord e Chris Miller , Son of Zorn è uno show che racconta una serie di pazze vicende di una famiglia alle prese con una nuova avventura, ma in realtà il messaggio rivolto allo spettatore è la complessità di un divorzio dal punto di vista di un ragazzo adolescente.

La complessità di una produzione così lontana dagli schemi è probabilmente il motivo per cui le sperimentazioni avvenute negli anni passati non hanno lasciato spazio ad ipotesi di rinnovamento di questo genere ibrido, lasciando grandi titoli nella loro unicità per diversi anni. La produzione di Son Of Zorn non è stata in ogni caso semplice, nonostante le produzioni audiovisive abbiano avuto a disposizione mezzi tecnologici più interessanti rispetto a quelle di 20 o 30 anni fa, il produttore esecutivo/regista di Son Of Zorn ha avuto la necessità di andare a scuola di animazione per avere la possibilità di dirigere al meglio questo progetto. Anche gli attori e la troupe dovevano studiare precisamente movimenti, azioni e oggetti da utilizzare tramite uno speciale storyboard che accompagnava le riprese di ogni puntata. Nelle scene in cui erano da soli avranno, molto probabilmente, tirato un sospiro di sollievo.

Se andiamo ad analizzare il trend di questo ultimissimo periodo ci rendiamo conto di quanto stia tornando l’interesse per un genere di produzione live-action/animazione: la stessa Disney ha annunciato il suo prossimo titolo che prenderà il nome di Wild City e sarà realizzato tramite questa tecnologia e diretto dal regista James Ponsoldt. In passato si era già parlato di realizzare alcuni film tratti da cartoni animati e fumetti di successo come Garfield o i Puffi utilizzando l’ibridazione dei contenuti in animazione ma successivamente è stata preferita una realizzazione in rendering tridimensionale, per incontrare il favore del pubblico e mantenere una linea di mercato coerente con le produzioni del periodo.

Son of Zorn fa probabilmente un passo indietro ed è dedicato sia a chi ama il genere comedy, una generazione molto vasta di persone abituate a seguire gli show della FOX, ma soprattutto si rivolge a quel pubblico un po’ nostalgico, abituato ad un certo tipo di animazione anni ’80. Se stiamo assistendo in questo periodo ad un ritorno dei momenti dell’infanzia lo dobbiamo sicuramente alla richiesta del pubblico: Nintendo torna ancora una volta con i Pokemòn ed una riedizione dello storico NES in formato HD, i fumetti della Marvel e della DC scritti a partire dagli anni ’60 vivono una nuova giovinezza al cinema e in televisione e così via.

Anche Son of Zorn si presenta come una sorta di rinnovato He-Man tutto muscoli e spada che cavalca un famiglio gigantesco (stavolta diverso dalla fida tigre Cringer/Battle-Cat) ed è impegnato a salvare il mondo dal male. La scommessa principale, dal punto di vista puramente stilistico e di narrazione, è quella di riuscire ad andare oltre la prima stagione, in un mercato ormai saturo di idee e di produzioni che vengono esaminate da un’audience statunitense oberata dai contenuti e che va sempre più incontro al consumo in binge watching di serie televisive.