Il segreto del montaggio al cinema? Tempo, ritmo ed emozioni.

Quando sono impegnato nella produzione di un progetto, così come quando sono seduto sulla poltrona del cinema, mi rendo conto che sono tantissime le variabili che rendono possibile il success di un film. Un film per essere considerato “buono” deve soprattutto essere ben scritto. Non basta soltanto avere una buona idea, la realizzazione della scrittura è una fase importante e delicatissima, così come la fase di direzione dei lavori e della recitazione.

Certo, per fare un film di qualsiasi tipo, dal documentario naturalistico al film di un supereroe a caso, le persone che sono responsabili della buona riuscita di un progetto sono probabilmente, più di tutti gli altri, gli addetti al montaggio. Il lavoro di un editor prevede una grande conoscenza del progetto filmico e, con una linea invisibile che attraversa la mente e i desideri del regista, riesce a indirizzarsi verso l’obiettivo finale.

Per questo motivo ho particolarmente apprezzato il lavoro di reportage di Tony Zhou, rappresentante di Every Frame a Painting, che ha realizzato un video nel quale dimostra quanto sia importante controllare il peso emotivo di una scena attraverso il montaggio. Lo strumento più potente per controllare il ritmo emotivo in una scena è sicuramente il tempo. A volte giudichiamo un film per la sua “lentezza” o per la sua “eccessiva velocità”. Questo è perchè, spesso e volentieri, le scelte di montaggio sono accuratamente definite in base all’obiettivo da raggiungere.

Come viene narrato nel video di Tony Zhou, le persone non sono macchine e abbiamo bisogno di tempo per sentire le emozioni. Se il film non ci trasmette queste emozioni, noi non ci crediamo. Rendere credibile una scena è un’impresa difficile. Ogni ripresa ha il suo ritmo naturale, dice Zhou, ma il ritmo che viene dato al racconto è qualcosa di completamente diverso.

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Una delle più interessanti scene che vengono proposte nel video How Does An Editor Think and Feel, è sicuramente la famosissima scena tratta da L’impero Colpisce Ancora, dove Luke cerca di sollevare il suo X-Wing fuori dalla palude utilizzando la Forza. Più Luke prova a far salire la nave dal fondo della palude, più i tagli aumentano e il ritmo si fa sempre più veloce. Le emozioni trasmesse sono molteplici, Luke ci crede, Yoda ha fiducia nel suo discepolo. Ma, all’improvviso, qualcosa cambia. La nave affonda ancora una volta e il ritmo del montaggio rallenta e rallenta così tanto che i tagli durano più del doppio dei precedenti, come se Lucas avesse voluto trasmetterci proprio il senso di frustrazione di Luke e di delusione da parte di Yoda.

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Diversamente nella scena del film Ant-Man (2015) in cui dovremmo avvertire lo stesso senso di frustrazione e di sconfitta, il taglio scelto nel montaggio non ci dona il tempo di comprendere a pieno questo sentimento, bruciando una scena che poteva essere molto più forte e complessa dal punto di vista delle emozioni.

L’editing è qualcosa che è complicato da apprendere, perchè è qualcosa che scorre nelle vene come il ritmo di un tamburo, come la danza, un’intensa voglia di comunicare qualcosa. Possiamo apprenderne le tecniche ma, secondo i più grandi editor puoi spiegarne i rudimenti ma “per imparare davvero a danzare devi danzare”.

Michael Kahn dice che il segreto per un buon montaggio è creare un pezzo alla volta e un taglio alla volta. Per tutto il resto, basta dare una grande attenzione alle immagini fino a vedere un ritmo e un’emozione all’interno di esse.

Qui di seguito il video How Does an Editor Think and Feel