Street art a Napoli e Torino tra scugnizzi, calcio e cerchi blu. Anche Ceres c’è!
Chi ha detto che l’arte è qualcosa destinata ad essere intrappolata nelle fredde aree museali? L’arte è evoluzione, vita e colori, ma soprattutto energia delle persone. E questo, c’è da dire, che marchi come Ceres l’hanno capito bene. Indipendentemente da campagne di marketing frontali, il migliore modo per un brand di raggiungere il cuore delle persone è quello di costruire qualcosa insieme. Per questo Ceres ha deciso di Supportare Inward, l’osservatorio italiano per la creatività urbana, e ha incaricato rilevanti firme della street art italiana per la realizzazione di due opere, una nel cuore del quartiere San Salvario di Torino e, una seconda, nella periferia napoletana di Ponticelli.
Avete già visto queste due opere? Vi consigliamo di visitarle il prima possibile, noi lo faremo a Napoli!
A Torino è stato incaricato l’artista Corn79 che con “Blu Cerebrale”, ha dato sfogo alla sua arte con le sue circonferenze sul tono azzurro e blu che hanno saputo conquistare non soltanto gli abitanti della zona ma soprattutto le tante persone che passano abitualmente nel quartiere. Una grandissima facciata che secondo l’artista porta un po’ di colore in posti in cui ce n’è davvero bisogno.
Nel Parco Merola di Ponticelli, in provincia di Napoli,potete trovare un campetto in cemento e, davanti ad esso, il muro dei siciliani Rosk e Loste. Sul muro, il simbolo dello sport partenopeo e il richiamo alla tradizione di una Napoli come la dipinse il Ribera. Due scugnizzi si contendono il pallone da calcio nell’enorme “Chi è vulut bene, nun s’o scorda”, un murales gigantesco che ricorda che lo sport è qualcosa che può allontanare i ragazzi dalla strada, ma in un certo senso avvicinarli ad essa, in una nuova visione delle cose, lontana dagli schemi negativi. I colori? Rigorosamente in azzurro con la grande tradizione che lega la squadra partenopea e l’appartenenza ad una maglia argentina che ancora non scolora nei nostri cuori.
Insomma se c’è street art, Ceres c’è.