I personaggi di Star Wars tra reale e digitale: da Saw Gerrera al Grand Moff Tarkin
Se pensavate di aver visto tutto, ma proprio tutto (e veramente poco, insomma) sul personaggio più annunciato e meno “vissuto” di tutto il franchise di Star Wars, sarete accontentati. No, non sto parlando di un ennesimo rumor su un film stand alone dedicato a Boba Fett (magari!) ma alla notizia divulgata ufficialmente da Disney riguardante l’ingresso di Saw Gerrera all’interno della serie Star Wars: Rebels.
Looks like Saw Gerrera is coming to #StarWarsRebels soon! @CoffeeWthKenobi #RogueOne pic.twitter.com/MMYcwr2TN5
— Rebels Reactions (@RebelsReactions) 17 dicembre 2016
Saw Gerrera aveva già fatto il suo ingresso come personaggio all’interno della serie animata Star Wars: The Clone Wars, ha poi fatto ingresso nel film Rogue One: A Star Wars Story (Forest Whitaker), che non ho particolarmente apprezzato, nonostante il successo di pubblico mondiale.
Nella serie animata di The Clone Wars, Saw Gerrera aveva la voce di Andrew Kishino e gli veniva affidata una parte importante nella storia. Dopo aver partecipato alle guerre dei cloni, la sua controparte anziana ci viene presentata in Rogue One dopo aver vissuto la scomparsa dei Jedi e aver visto con i suoi occhi la distruzione di Jedha ad opera della Morte Nera.
Uno dei motivi per cui non ho avuto grande passione durante la visione di Rogue One è proprio il fatto che anche in questo caso ho avuto la sensazione di trovarmi più davanti ad un teaser movie che davanti ad un film vero e proprio. Mi spiego, è un po’ come se Rogue One fosse una sorta di spiegone ammiccante dell’Universo di Star Wars, dove si perde il fascino del mistero e si va incontro alla necessità di dare un posto a personaggi e storie collaterali.
Per questo motivo, nonostante la qualità incredibile del supporto CGI del film mi sembra assurda la necessità di inserire nel film Rogue One un personaggio come il Grand Moff Tarkin, scegliendo la soluzione della riproduzione digitale al recast del personaggio. Questo essenzialmente per due motivi, il primo è lecito: perché pensare di donare giustizia ad un attore come Peter Cushing, ormai scomparso, con una riproduzione del suo volto ma una recitazione assolutamente priva di spirito e più vicina alle espressioni di un videogioco? C’è qualcosa che gli uomini sanno ancora fare, oltre a programmare.
Il secondo motivo è un corollario del primo: ma non avevano tutti detto che gli effetti digitali inseriti da Lucas nella prima trilogia (ma anche nella seconda) erano indegni e rovinavano il film originale? Nonostante io preferisca di gran lunga le versioni riadattate da Lucas che donano freschezza al franchise, ho trovato un po’ imbarazzante la presenza di Tarkin all’interno di Rogue One. È una cosa diversa rispetto al cameo avvenuto in Episodio III, ve ne ricordate?
Il fatto che Tarkin compaia nelle sue sembianze in una serie animata come Star Wars: The Clone Wars è un caso a parte. Non si tratta di un prodotto cinematografico e non si tratta dell’utilizzo dell’immagine di un attore per chiudere, in un certo senso, il cerchio di una storia. Il pubblico è abbastanza maturo da comprendere il recast di un personaggio per le storie che ama, così come ha compreso il cambio di attore per il personaggio di Albus Silente in Harry Potter dai primi film agli ultimi della saga.
Star Wars ha più volte rivoluzionato l’industria cinematografica per innovazione, ma soprattutto per intenti, e i confini dello storytelling transmediale non si esauriscono alle estremità della zona visibile, ma esiste ancora un lato oscuro da scoprire e, possibilmente combattere.
Sono assolutamente emozionato dall’idea di aumentare le potenzialità del franchise e non punto il dito contro l’utilizzo di tecniche di recitazione in digitale, altrimenti dovrei lamentarmi delle prodezze di attori come Andy Serkis e dei personaggi che impesona. Data la grande spinta che l’acquisizione della Disney ha dato alle storie dedicate alla galassia lontana lontana, la preoccupazione di confondere innovazione con canonizzazione è dietro l’angolo.
Sceneggiature scritte come se fossero già pronte per essere citate sui social network, resurrezione di attori in CGI, cambi di storia, reshooting e prodotti che non sono adatti al cinema potrebbero trasformare un cult in un film facilmente dimenticabile senza grosse difficoltà.
Le storie di Rogue One sono perfette per la televisione, così perfette che esiste già una serie animata che tratta gli stessi argomenti, con gli stessi personaggi. Per le Star Wars Stories c’è ancora da riflettere, secondo me.
Per approfondire tutti gli argomenti vi rimando alla discussione di r/StarWars su Reddit