“Level up”: una graphic novel sul conflitto generazionale

Cosa succede quando si ha una forte passione ma ci si trova a fare tutt’altro nella vita?
Ecco il dissidio interiore che si trova a vivere il protagonista di questa graphic novel di Gene Luen Yang e Thien Phan.
Dennis è un ragazzino nato negli anni ’80.
E’ ancora un bambino quando accade il colpo di fulmine: all’uscita da scuola intrede in un bar ciò che diverrà l’amore della sua vita. Non sto parlando di una bambina dagli occhi languidi e il caschetto biondo, bensì di uno dei primi esemplari di coin-op.

 

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Dennis non ha i soldi per poter acquistare gettoni quindi si limita a far finta di giocare muovendo i comandi in aria, vivendo il gioco solo nella sua immaginazione.  I soldi tuttia non sono il suo unico problema, ma l’versione da parte dei suoi genitori, specialmente di suo padre, verso queste nuove “diolerie”.
Il padre ha un piano per suo figlio: ha già deciso che farà il medico (gastroenterologo per la precisione) e, di conseguenza, non ha tempo per giocare. Non può ere tempo.

Dennis cresce, molte cose nella sua vita cambiano, e di colpo si ritrova iscritto alla facoltà di medicina.
Segue le lezioni ma non sa perché è lì. Sa solo che vorrebbe trovarsi a casa dell’amico a giocare continuamente ed ininterrottamente. La notte sogna pixel.

Saranno dei fantasmi ad aiutarlo a capire ciò per cui è nato, mostrandogli finalmente ciò che è giusto fare della sua vita. 

Tra colpi di scena e situazioni comiche, Level up è un must he per chiunque ami i videogiochi e per tutti coloro che  si trovano a vivere un eterno conflitto tra ciò che è il loro dovere e ciò che è il piacere.

Non vi svelo cosa Dennis ha scelto alla fine, ma l’importante, come sempre, è non raggiungere il Game over.