Come lasciare Facebook e far partire seriamente i propri progetti
È successo di nuovo: Whatsapp non funziona per un paio d’ore. Il mondo sembra essere nel panico: l’unico modo per comunicare con amici, parenti, con il resto del mondo è fuori uso.
Come farò a comunicare con il mio compagno di banco all’università?
Come farò a sentirmi con la mia ragazza?
Evviva, due ore di libertà dai clienti!
Ad un tratto, però, ci ricordiamo di alzare la testa dal telefono, che quel micromondo che ci siamo creati ancora una volta quel giorno, non appena aperti gli occhi, è fuori dai giochi per un po’. Ci guardiamo intorno, sono tutti ancora lì, non sono spariti dal pianeta. Eppure Whatsapp non funziona.
Questa situazione sembra così banale, ma se ci pensiamo bene non lo è affatto. Ognuno di noi è a suo modo dipendente da una delle funzioni del suo telefono, in una social-sfera da cui è difficile scappare e che sembra essere uno spazio in cui ci sentiamo confortati da una reputazione che ci siamo costruiti con cura: il nostro profilo con tutti i nostri interessi, gli aggiornamenti di stato rilasciati ogni giorno con tutte le novità sulla nostra vita, le foto dei nostri pranzi, le nostre vittorie lavorative.
In Olanda hanno iniziato a progettare semafori con strisce led per pedoni distratti dall’uso dello smartphone, ed è questo il punto da cui voglio partire per affrontare il discorso: come possiamo pretendere di mantenere il focus sulle nostre vite quando non riusciamo nemmeno ad attraversare la strada senza usare il telefono?
Sembra assurdo e contro tendenza, ma uno dei passi più interessanti che ho fatto nella mia carriera professionale è stato quello di lasciare definitivamente Facebook, nel dicembre del 2012. Facebook offre sicuramente tantissime potenzialità: incontrare velocemente e virtualmente gli amici (e conoscere tutto sulle loro vite), offrire i propri servizi su un mercato vasto di utenti, essere aggiornato su tutto ciò che succede nel mondo; l’unico problema è che tutto ciò ha un prezzo davvero alto, quello di essere costretti, involontariamente, a passare buona parte della giornata su questo spazio, dimenticandoci quali sono gli obiettivi più importanti della nostra vita.
Per questo motivo, a chiunque voglia dare una svolta alla propria carriera, alle proprie esperienze di vita, consiglio vivamente di lasciare Facebook e dedicarsi alla realizzazione dei propri progetti.
Come affrontare il cambiamento?
Non è semplice voltare pagina all’improvviso. Io, ad esempio, ho cercato nuovi canali di comunicazione che potessero rivelarsi un’alternativa a Facebook ma che allo stesso tempo mi avessero permesso di farne un utilizzo moderato e consapevole.
Twitter è un valido alleato.
Questo social network vi consente di rimanere aggiornati sulle ultime tendenze, di confrontarvi con altre persone su temi che vi interessano particolarmente e, soprattutto, è uno spazio che non richiede costante attenzione. Se Facebook e Instagram sono la vostra casa da tenere pulita e ordinata, Twitter è l’albergo che ci permette di visitare i posti del mondo e che possiamo lasciare il giorno dopo, diretti verso una nuova meta.
È questo il primo passo per iniziare i propri progetti, liberi da una dipendenza social, attraverso un nuovo punto di vista. Sarà difficile mantenere tutti i “rapporti di amicizia” che mantenevate su Facebook, ma sarete così bravi da ricordare alle persone che vi interessano davvero che esiste un’alternativa inventata da Alexander Graham Bell (o da Antonio Meucci) alla fine del XIX secolo: il telefono.
Come avviare i propri progetti
Tutto nasce da un’idea.
Il punto cardine del nostro progetto è qualcosa che ci ha attraversato la mente. Un’idea non è necessariamente un progetto definito, ma può essere un odore, un sapore, un desiderio, un sogno, qualcosa che vorremmo realizzare.
Scrivi la tua idea.
Prendi un foglio di carta, una lavagna, un foglio elettronico, un taccuino, qualsiasi cosa tu abbia a disposizione e inizia a scrivere la tua idea. Potrà essere il soggetto per una nuova sceneggiatura, un’app per smartphone che non esiste ancora, un piatto che vorresti cucinare, un blog sui viaggi, il lavoro che vorresti iniziare, i chili che vorresti perdere una volta per tutte; tutto quello che ti passa per la mente è importante in questa prima attività di brainstorming.
Una volta trovata l’idea, lasciala lì e riprendila dopo un giorno. Ti accorgerai di volerla realizzare, se è qualcosa che davvero ti entusiasma sentirai la necessità di continuare ad andare avanti su quel progetto. Nel frattempo la tua distanza dai social ti avrà aiutato a focalizzarti su questo progetto e ti permetterà di dedicartici senza distrazioni. C’è qualcuno che dopo aver lasciato Facebook ha dato una spinta eccezionale alla propria carriera di studi trasformando tutti gli “esami impossibili” in “wow, era così complicato?”.
Non esiste peggior nemico del procrastinare.
Quando siamo su Facebook la nostra attenzione cala vertiginosamente facendo diventare la nostra comunicazione un passatempo. Con il passare del tempo, appunto, tendiamo a procrastinare, ovvero a dire “questo lo farò domani”. Se avessi fatto così anch’io, probabilmente non sarebbe nato questo blog, non avrei studiato un modo per raggiungere la community che ci siamo costruiti su Twitter e, soprattutto, non avrei guardato con soddisfazione a ciò che ho costruito.
Guardati intorno ed inizia ad esplorare
Aprire un blog, tre anni fa, è stato un modo per costruire qualcosa che mi permettesse di conoscere nuovi confini, di esplorarli e di raccontarli su uno spazio che fosse libero da schemi e da vincoli. Su questi spazi leggete recensioni, come progetti d’arte, come recensioni su serie TV e cinema. È uno spazio ritagliato su misura sulle nostre passioni, che ci piace condividere stando attenti al cambiamento e ai nuovi trend. Ogni giorno modifichiamo qualcosa, studiamo il modo per raggiungere nuovi contatti, utilizziamo questo spazio come punto di partenza per aiutarci nel nostro lavoro.
Il confronto con altri professionisti del vostro settore è necessario ed inevitabile: imparate, ogni giorno. Non fate l’errore di costruire qualcosa per poi sentirvi ad un punto di arrivo, ma aggiungete un tassello in più e abbiate il coraggio di distruggere quando è inevitabile.
Come diceva il grande Syd Field, un maestro della sceneggiatura cinematografica, “Scrivere significa soprattutto riscrivere”. Quando avete raggiunto un punto importante del vostro percorso, tornate indietro e controllate il vostro lavoro, miglioratelo, cancellate le parti peggiori.
Lasciate perdere le distrazioni e scrivete il vostro progetto, unico.