DareDevil è la novità che serviva al Marvel Cinematic Universe?
Sono passati già diversi giorni dalla mia reclusione, al fine di godermi al massimo il binge watching dedicato alla nuova cross-production di Marvel e Netflix. Vi sto parlando di DareDevil, il supereroe senza paura che era stato già portato sul grande schermo qualche anno fa ricevendo grandi entusiasmi e regalando un senso di inadeguatezza, un po’ dovuto ad una terribile interpretazione di un giovane Ben Affleck.
Il vento cambia per la nuova produzione, questa volta seriale, in cui i panni di Matt Murdock, giovane principe del foro di giorno e vigilante di notte, vengono vestiti da Charlie Cox, un giovane attore che abbiamo avuto modo di apprezzare al fianco di Eddie Redmayne nel film La Teoria del tutto, finalista agli Oscar del 2015.
Indipendentemente dal casting, DareDevil è una serie che rapisce lo spettatore già dai primi minuti, in una climax ascendente che parte dalla (stupenda) sigla ai minuti finali del secondo episodio, in cui assistiamo ad un combattimento in piano sequenza che sa di grande citazione al coreano Old Boy e ad un Tarantino con indosso il suo vestito più buono.
In DareDevil sono davvero tante le citazioni al grande cinema. Una su tutte la citazione a Il Padrino che avviene nel momento in cui Wesley dichiara ai russi: “This isn’t personal, it’s business” è un rimando praticamente telefonato a questa sequenza:
Daredevil non è soltanto un prodotto web-tv con le capacità tecniche di un buon titolo cinematografico, ma si inserisce perfettamente nelle dinamiche che governano la fase II del Marvel Cinematic Universe, ovvero la sequenza di eventi che si sviluppa a partire dall’avvento di Loki e dei Chitauri sulla terra, più precisamente per le strande della Grande Mela.
Inserire questo telefilm nelle esigenze narrative legate alla ricostruzione di New York ad opera di un rinnovato Wilson Fisk, qui nelle vesti di un gelido boss della Mafia prima che in quelle di Kingpin, ci introduce in una diegesi strutturata così bene da farci intendere, sin dai primi episodi, che stiamo assistendo ad un prologo, ad una presentazione di un eroe che farà parte di qualcosa di più grande. Insomma, stiamo parlando di un nuovo “disagiato”, chiamato così alla maniera degli esponenti al vertice dello S.H.I.E.L.D., che presterà il suo servizio alla città di New York. La cosa è davvero interessante, date le possibilità reali di poter incontrare in un crossing-over non soltanto Bruce Banner (una serie a fumetti importante è dedicata ad entrambi gli eroi), ma soprattutto l’altro grande difensore di New York, SpiderMan, a cui verrà dedicato un tassello della grande creazione transmediale soltanto nel 2017, ma apparirà ufficialmente nel prossimo film su Capitan America dal titolo Civil War. Quale migliore modo, quindi, per anticipare gli eventi di cui godremo nel film live-action? Lo vedremo presto anche se, tra l’altro, Ben Urich è un giornalista del Daily Bugle, come Peter Parker. Sono comunque tanti i rimandi ai Vendicatori come ad esempio quando Wesley nella quarta puntata cerca di capire dai suoi uomini il perchè fossero stati battuti con la frase “Se avesse avuto un martello magico o un’armatura di ferro avrei capito perché vi ha battuto”, oppure quando Foggy fa alcune battute su Capitan America.Matt Murdock frequenta inoltre lo stesso orfanotrofio in cui fu lasciata Skye, il Saint Agnes, e suo padre si scontra con Creel, lo stesso che incontriamo nei primi episodi della seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D.
Per quanto riguarda quello che ancora non c’è stato detto, abbiamo avuto una serie di easter eggs che anticipano la comparsa di Stone girato di spalle (incontrato da Stick nel finale di una puntata) e della presenza nell’universo di Elektra, presentata come una studentessa greca di cui si innamora Foggy negli anni dell’Università. Esiste la possibilità di un ingresso di un altro importante villain come Steel Serpent anticipato dal nome dell’eroina che prepara Madame Gao, con lo stesso logo del combattente mascherato.
Sembra proprio che i guai per Matt Murdock siano appena cominciati. Ci saranno molte altre ferite da chiudere!