Crash Bandicoot per Nintendo Switch è un tuffo nel passato da giocare in mobilità
Era il 1996 e con gli amici ci si riuniva per giocare a quello che è stata una rivoluzione nel mondo videoludico. Erano i tempi in cui la Playstation aveva distrutto i castelli e le fortificazioni di Nintendo e aveva provato a portare un vento di innovazione in un gioco che, fino ad allora, si proponeva come un’esclusiva in casa Sony.
Così Crash Bandicoot ha portato su console Sony numerosi titoli ma la prima trilogia è, essenzialmente, quella più apprezzata in tutto il mondo.
Dopo più di vent’anni Crash Bandicoot esce dalle console Sony e Activision è pronto a portarlo anche su Xbox One, PC ma, soprattutto su Nintendo Switch.
Il valore aggiunto
Bando alle ciance: Crash Bandicoot sembra essere nato per una console del genere. Nonostante alcuni titoli siano comparsi negli anni su Gameboy Advance o Nintendo Ds e 3DS c’è da dire che la trilogia originale rimasterizzata si adatta perfettamente allo stile rivoluzionario di gioco di Nintendo Switch.
Per forza di cose Crash Bandicoot non è un gioco che si presta all’attività casalinga così come vent’anni fa: è essenzialmente vecchio, risente di una dinamica di gameplay ormai quasi dimenticata e la storia porta soltanto nostalgia. Eppure, Crash Bandicoot N.Sane Trilogy è uno dei migliori titoli a cui possiate giocare nel 2018.
Perché? Essenzialmente perché potete farlo in mobile, mentre siete in fila alla posta o in treno senza una buona connessione. Possiamo dire quello che vogliamo ma l’offerta di giochi in mobile su telefono non è così entusiasmante come quella che troviamo su Nintendo Switch e l’uscita di Crash Bandicoot N.Sane Trilogy rappresenta un territorio nuovo da esplorare in un mercato che porta un’alternativa valida all’enorme offerta di titoli dedicati a Mario e compagnia bella.
Il gameplay
È divertente leggere un po’ di recensioni in giro per il web che si riferiscono a Crash come un gioco essenzialmente immutato rispetto alle prime versioni degli anni ’90. Ciò è vero se non ci rendiamo conto di come il gameplay dei giochi, in generale, sia essenzialmente cambiato negli anni dando spazio al rendering e alla grafica più che al divertimento e, in linea generale, allo storytelling.
C’è da dire che anche il pubblico è diventato molto esigente quindi potrebbe capitare di acquistare questo gioco con una botta di nostalgia per poi restarne profondamente delusi quando vi accorgerete che, a 11 anni, eravate dei player molto più agguerriti di quanto non lo siate oggi.
In generale, nonostante in molti stiano accusando il colpo per la grafica in risoluzione a 480p in mobilità, vi possiamo assicurare che noi non abbiamo minimamente notato la differenza, soprattutto perché non abbiamo voglia di perdere tempo: il gioco resta un gioco e l’importante è che funzioni. Se poi è in mobilità, ancora meglio! Molti di voi hanno acquistato una switch per questo e noi possiamo confermare che vale la pena di giocare in mobilità.
Il fattore N
Nonostante si tratti di un gioco davvero divertente non è detto che decidiate di abbandonarlo dopo aver completato il primo capitolo della trilogia. Nostalgia, così come noia, insomma. È un titolo perfetto per chi, come noi, si inserisce in una categoria di casual gamer e che vuole divertirsi un po’ dopo una giornata di lavoro o durante l’attesa in un viaggio lungo e in solitaria.
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