Captain America: Civil War, se i film degenerano in “teaser movie”
Dopo aver visto un Batman v Superman, uno scontro un po’ pesantuccio che ha compresso un paio di saghe importanti in due ore di pellicola, ora è il turno di Marvel che presenta in grande stile il suo “Avenger Movie“ di maggio, Captain America: Civil War. Se avete almeno una volta acceso radio, internet o televisione negli ultimi 6 mesi saprete perfettamente di cosa stiamo parlando.
In caso contrario, si tratta del terzo capitolo dedicato al supereroe in calzamaglia blu, difensore dell’America che si ritrova a fare i conti con i suoi stessi compagni di squadra, in particolare Tony Stark-Iron Man.
Civil War è stato “spacciato” per un film non corale, dedicato ad un solo supereroe, ma la realtà è ben diversa. Del resto, nel panorama della scrittura transmediale, Marvel Cinematic Universe sembra davvero viaggiare ad alti giri, prendendo più velocità possibile.
In Civil War ciò che colpisce, indipendentemente dalla linea narrativa principale, è la tendenza all’anticipazione delle strutture parallele.
Così, il film che, inizialmente, doveva essere dedicato ad un solo Vendicatore, si ramifica (si spappola?) in un vero e proprio film corale, dove però la coralità anziché essere scelta narrativa degenera in una specie di contenitore-teaser sulle prossime mosse della “Casa delle idee”.
Se avevamo già avuto l’impressione che in Batman v Superman si spendesse davvero tanto tempo nell’anticipare le prossime mosse di distribuzione dell’universo espanso DC, in Civil War le cose si mettono in modo leggermente diverso.
I prossimi film in uscita dedicati a due importanti supereroi, Black Panter e (ancora!) Spiderman, sono ormai sulla bocca di tutti e nel film i due prossimi protagonisti non vengono solo anticipati, ma sono inseriti in modo così invasivo che le famigerate scene post-credits sembrano ormai eccessivo rumore di fondo.
Ci troviamo davanti a una vera e propria destrutturazione del prodotto cinematografico a favore di un meccanismo moltiplicato e ramificato. Se prima il film era finalizzato a raggiungere lo scopo catartico di purificare il personaggio dal viaggio epico ed eroico, oggi vengono creati dei campi minati in cui lo spettatore deve destreggiarsi tra i molteplici hook e cliffhanger che lo inducono a voler sapere sempre di più, in un infinito turbine di informazioni, verso la necessità di andare alla ricerca di leaks delle prossime sceneggiature su Internet o di possibili anticipazioni su qualche fumetto pubblicato dal 1965 al 2016.
Non importa se eravate nel #TeamCap o nel #TeamIronMan, se pensavate di vincere o perdere una guerra, sappiate che siete solo stati arruolati.
Questo articolo è comparso su Wired Italia per la prima volta su questo link e condiviso secondo la licenza CC 3.0