Abbiamo letto Boulet – Born to be a larva, la fonte di ispirazione di Zerocalcare
Che l’arte sia idolo e simulacro della natura, ce l’hanno insegnato le più grandi menti della storia a partire dal sommo Aristotele. Che poi, la produzione di ogni artista possa prendere spunto da altri stili più o meno noti, è un fatto assai comune. Questo fenomeno di ispirazione è quello che viene comicamente dichiarato da Michele Rech, in arte Zerocalcare, in occasione della pubblicazione da parte di Bao Publishing della raccolta Born To Be A Larva di Boulet (tradotto “Polpetta”) uno dei più amati fumettisti del web francese.
È proprio Zerocalcare a firmare le prime pagine di questa distribuzione italiana con una breve storia nella quale racconta la sua tendenza a “copiare” il fumettista francese. Difatti, mentre cercava artisti internazionali più o meno sconosciuti in Italia da cui poter attingere, si è imbattuto in questo fenomeno d’oltralpe che da qualche anno colleziona like e popolarità tra i suoi connazionali, con una certa eco anche nell’estremo oriente.
Born to be a larva è una raccolta delle prime tavole che Boulet ha pubblicato sul suo blog. Stanco di pubblicare libri, ha aperto un blog nel 2004 nel quale ha iniziato a pubblicare una serie di pensieri sparsi, ma soprattutto diari della sua vita quotidiana. L’enorme successo del suo blog lo porta a girare le fiere del fumetto di tutta la Francia che racconta sagacemente attraverso i personaggi che abitano queste convention davvero geek. Ma non è il solo argomento che ritorna in queste pagine, sono diversi infatti i temi che Boulet tratta spesso sul suo blog tra cui la disperazione nei confronti dei computer e della tecnologia oppure lo sformato di patate mai gettato nell’immondizia che prende vita improvvisamente e decide di attaccarlo
La sensazione che si ha leggendo Born to be a Larva è quella di scavare nella vita di una persona che è molto simile a noi, con le proprie piccole gioie e vicissitudini e con il modo pazzo di affrontarle. Per questo motivo l’autore si scusa (o in un certo senso mette le mani avanti…) con noi e cerca di far capire quanto sia difficile riunire in un solo filo logico tutte le storie presenti sul blog e pubblicate in alcuni anni. Qualcosa che editorialmente può essere un rischio, ma che giocato con la giusta disinvoltura e ironia può raggiungere una buona fetta di nuovi fan e appassionati.
Ho trovato questa raccolta davvero interessante e vicina alla tipologia di meta-fumetto che mi piace leggere. Questo perchè mantiene il sorriso e l’ironica virtù di uno Zerocalcare che ha saputo, a mio parere, potenziare le storie “à la Boulet” aggiungendo gli archetipi di una generazione cresciuta a botte di soldino e street fighter in un mondo di zombie più o meno reali; inoltre mi ricorda molto un piacevolissimo Rocky di Martin Kellerman, stavolta però in forma umana e non animale.
Un libro da leggere e rileggere, in attesa del prossimo compendio!